ARCHITETTURE

È sul finire degli anni cinquanta, appena uscito dall’università, che Nicola Pagliara ha la possibilità di realizzare le sue prime opere. In quello che potremmo definire un “lungo viaggio” attraverso tutti i mondi possibili dell’architettura dei pionieri del moderno, in una costante tensione tra ricerca e sperimentazione che caratterizza tutta la sua vita, la prima tappa è rappresentata dalla Scuola di Chicago la cui esperienza il nostro architetto traduce, nel 1958, nella ristrutturazione ed arredo di una casa in via Caracciolo a Napoli. Riorganizza il vasto appartamento progettando tutto con grande cura e attenzione. Ogni elemento di arredo diventa il pretesto per la realizzazione di microarchitetture.
Nel 1961 porta a termine il suo primo lavoro importante, la Centrale telefonica S.E.T. a Benevento, un edificio realizzato interamente in cemento armato faccia a vista, il cui successo immediato lo colloca tra gli architetti emergenti della sua generazione. Di lì a poco realizza poi altre cinque opere: l’officina per la lavorazione del ferro ed abitazione a Baronissi (1962-65), la villa a Paestum (1963-64), la palazzina per uffici dell’Autogas Meridionale a Casavatore (1964-65), la scuola media (1966) e l’ufficio postale a Melito di Napoli (1967). Anche se i materiali usati in queste opere risultano essere molto semplici – cemento armato, tufo, intonaco e ferro – gli stessi vengono impiegati al massimo delle loro possibilità espressive nel più ampio tentativo di articolare in armonia le diverse funzioni.
Durante questo periodo Nicola Pagliara compie numerosi viaggi di studio all’estero e in Italia, maturando un particolare interesse per l’architettura mitteleuropea, per il futurismo italiano e per il costruttivismo russo, che lo porta a scelte linguistiche vicine al mondo delle prime avanguardie.
A seguito di tali viaggi nasce in lui il desiderio di ricostruire una personale “età della pietra” che trova forma in tre opere davvero singolari, realizzate in pietra da taglio lavorata a scalpello, dove è la natura della materia a suggerire la costruzione delle forme dell’architettura: la casa “F” sulla spiaggia di S. Maria di Castellabate (1966), la chiesa di San Nicola a Colobraro nei pressi di Matera (1967-78) e la villa bifamiliare a Cetara sulla costiera amalfitana (1968). Si tratta di opere che ben testimoniano l’amore del nostro architetto per la base materiale concreta dell’architettura.
All’inizio degli anni settanta estende la ricerca sulle qualità formali dei materiali entrando nella sua “età del ferro”. Ed è in occasione del progetto dell’impianto di sollevamento delle acque AMAN allo Scudillo di Capodimonte a Napoli (1978-83) che analizza e verifica le possibilità concrete di un recupero espressionista del ferro e della pietra: su di un basamento in tufo e lastre di basalto si erge un’articolata struttura rossa in carpenteria metallica e dalle tamponature in lamiera recata. L’incontro tra i due materiali crea un’emozione ”violenta” davanti alla quale non è possibile restare indifferenti.
Su questo filone, tra gli anni settanta e ottanta, progetta e realizza molte opere, raffinando notevolmente le tecniche di costruzione e l’uso dei materiali, e tra gli anni ottanta e novanta si verificano per il nostro architetto le occasioni più emblematiche e mature del suo lavoro, tra le quali ricordiamo: la Cassa Rurale di Capaccio (Sa); il Municipio di Baronissi (Sa); la Galleria Maiorino di Nocera Inferiore (Sa); il palazzo per Uffici per conto della Soc. Edilres di Napoli al centro Direzionale di Napoli, le Torri della nuova Sede del Banco di Napoli al Centro di Direzionale di Napoli, l’edificio per il D.C.O. della Metropolitana Napoletana, il polisportivo per conto della Infrasud alla Via Pigna, Napoli, il Liceo Scientifico ed istituto tecnico Commerciale “Rosa Luxembourg” di Bisceglie in provincia di Bari, l’Istituto Tecnico Commerciale “Karl Marx” a Bari, la Scuola Media a Bella (PZ) e le stazioni per la SEPSA e per la circumvesuviana di Napoli.
A queste opere, si affiancano poi moltissimi interventi in ogni campo dell’architettura: design, town design, case suburbane, case di campagna, villaggi turistici, architetture degli interni pubblici e privati e restauri. Ricordiamo: il progetto di restauro del Castello di Bella (PZ) insieme a numerose sistemazioni di edifici storici; la progettazione di otto stazioni ferroviarie per la linea Circumflegrea della Soc. SEPSA più altri cinque progetti di stazioni, delle quali sono state realizzate: la Stazione della Mostra d’oltremare, la Stazione La TRENCIA, la Stazione PIAVE, la Stazione TRAIANO, la Stazione SOCCAVO; il restauro di Palazzo Massani nella città di Rimini; il restauro del Rettorato, Senato Accademico, Aula Magna dell’ Università degli Studi di Napoli; la predisposizione per la Regione Puglia di un P.O.P. – progetto di recupero e variazione destinazione d’uso degli immobili rurali ex fondazione Gigante – in contrada Albero della Croce ad Alberobello (Ba); l’elaborazione di una ipotesi di intervento con relativo plastico della nuova sistemazione del Lungomare Nazario Sauro per la Città di Bari ed una serie di interventi di recupero per alcune masserie, con annessi agricoli; la realizzazione del progetto della Nuova Casa Comunale di Baronissi (Salerno); la progettazione, per conto della Soc. Edilcap di Rimini, un intervento di edilizia residenziale in Rimini denominato “Rimini Terraces”; il progetto di restauro del Palazzo Sigillò a Città di Polistena (Reggio Calabria); la sistemazione della piazza con relativi spazi pubblici e chiesa nella frazione Piazzolla di Nola (Napoli); il progetto per la riqualificazione funzionale di Piazza Mercato a Foggia; la progettazione di un polivalente con negozi, parcheggi e studentato con residenze in località Pianura a Napoli; il progetto di una Scuola Media nella Città Ceglie di Campo (Bari); la riqualificazione del lungomare di Catanzaro Lido; il progetto di sistemazione del Corso Garibaldi a Benevento ; il progetto di un “Insediamento turistico alberghiero con annessa Beauty Farm, attrezzature sportive, ecc.” ad Alberobello (Bari); il progetto della nuova sistemazione del Senato Accademico dell’Università di Napoli; la redazione di un progetto per la nuova sistemazione dell’area Macrico a Caserta; la progettazione per la sistemazione della Piazza Carlo III° a Caserta con relativi parcheggi per la Soc. CO.GE.IN; il progetto di un complesso alberghiero sul lungomare a Salerno per la società Engineering Service di Salerno, il progetto di restauro di un ex convento a Martina Franca (Bari); la progettazione degli stabilimenti balneari e delle sistemazioni esterne in Marina di Vietri sul Mare per la soc. Rosa dei Venti di Vietri (Sa); il restauro e riuso dell’Ex Mulino Lo Presti a Milazzo (Me); il progetto della nuova Biblioteca Scientifica per l’Università degli Studi di Fisciano (SA); il progetto preliminare, definitivo ed esecutivo per la realizzazione di una struttura per cure palliative nel vicino Presidio Ospedaliero di Solofra (Avellino); la redigere un Piano di Lottizzazione per la progettazione di unità abitative residenziali in Battipaglia; il progetto dell’area comprendente il quadrivio di Secondigliano, Via Napoli Capodimonte, Via Limitone Arzano; e, infine il progetto di restauro del Teatro Margherita in Bari.

6 pensieri su “ARCHITETTURE

  1. giancarlo porcini

    NICOLA PAGLIARA,…,
    e Argo la sua ombra,…

    MOLTI HANNO INSEGNATO A DISEGNARE CASE E CITTA’,.. MA SOLO POCHI SONO RIUSCITI A REGALARCI UN CORAGGIO DA LEONI E LA FEROCIA DI UNA TIGRE DELLA SAVANA,….

    ….smisuratamente grazie, ,Amico e Maestro Nicola Pagliara,.. un giovane architetto venuto da Trieste che ci raccontava storie fantastche di Draghi fiammeggianti mentre volavano bombe al napalm in vietnam …….mentre eravamo forse un po’ troppo distratti tra un rivoluzionario ’68 ed un piu’ seducente ’69, confondendo strategie politiche e giochi passionali con le nostre seducenti e bellissime compagne,…..

    grazie di cuore, Giovane Architetto venuto da Trieste,..non lo dimenticheremo …….anche .perchè siamo diventati immortali !!!

    GIANCARLO PORCINI ARCHITETTO dicembre 2012

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  2. giancarlo porcini

    a NICOLA PAGLIARA,..

    ci mancano sul web,.. sopratutto le foto ed i disegni dei due negozi VECCHIONE E DESIREE’,…

    quelle colonne bicolori che s’incastrano con la precisione di un ingranaggio di un orologio, hanno segnato il tempo dei nostri cuori,….

    giancarlo porcini dicembre 2012

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  3. PIETRO PAOLO DEL GROSSO

    Era il 1994, anno della mia laurea, Il Professore Nicola Pagliara, rivolto a mio padre, artigiano, che incontrava per la prima volta ma del quale aveva sentiro essere un bravo falegname, disse: “MAESTRO, ANCHE IO SONO UN ARTIGIANO.”
    Questa frase la custodirò sempre e credo che, sposata alla poesia, sintetizza TUTTO L’INSEGNAMENTO DEL MAESTRO ARCHITETTO.
    Sento di rivolgere al MAESTRO ARCHITETTO un pensiero di riconoscimento per quanto, il suo insegnamento, ha seminato in me.

    Pietro Paolo Del Grosso Architetto 12 ottobre 2013

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  4. Giancarlo Porcini

    PIETRO ,,SIAMO SEMPRE “ARTIGIANI” SE PROGETTIAMO BUONE ARCHITETTURE ,,,,CE LO HA INSEGNATO NICOLA PAGLIARA E CE LO RACCONTA RENZO PIANO ,..CARLO SCARPA,..TADAO ANDO ,..E TUTTI I VALENTI FALEGNAMI ,,,

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  5. Pietro Paolo Del Grosso

    09 MAGGIO 2017 – Profondamente commossi dalla scomparsa dell’uomo e del Maestro. Ci uniscono e restano VIVI I SUOI INSEGNAMENTI. Un pensiero di sincera unione nel dolore dei suoi cari e di quanti lo hanno conosciuto come uomo e come docente maestro di architettura.
    Pietro Paolo e Piera Del Grosso

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  6. giancarlo porcini

    9 maggio 2017,..
    QUESTO GIORNO NON ESISTE..NICOLA PAGLIARA E QUI ACCANTO A NOI..MENTRE TEMPESTE DI SABBIA NEL DESERTO DISTRUGGONO CITTA E FANNO AFFIORARE I RESTI DI CIVILTÀ PASSATE…
    ..ECCO.. É QUI QUI CON NOI CHE CE LO RACCONTA….AVVOLGENDOCI COL NEROFUMO DEL SUO SIGARO..
    A DOMANI…CARO MAESTRO…!
    GIANCARLO PORCINI..ARCHITETTO..

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